Test sugli animali: tutto quello che c’è da sapere
Molte aziende di cosmetici appongono sulle loro confezioni il marchio LAV (Lega Anti Vivisezione) o la dicitura “Stop ai test su animali. Controllato da ICEA per LAV.”
Ma cerchiamo di capire cosa significa veramente questo marchio!
Dal Regolamento Europeo 1223/2009 si evince chiaramente che dal 2009 i prodotti cosmetici finiti così come gli ingredienti usati per la loro produzione non possono essere testati su animali.
In realtà già molti anni prima dell’introduzione di questo divieto l’industria cosmetica aveva volontariamente abbandonato la sperimentazione animale. Da molto si è, infatti impegnata attivamente nella ricerca di metodi alternativi come il patch test, un test molto semplice e non invasivo. Consiste nell’applicare il prodotto sulla cute di volontari, coprire la zona interessata con una benda e stimarne il grado di irritazione dopo 48 ore.
Quindi, il fatto che nessun cosmetico possa essere testato su animali, li rende
tutti Cruelty Free!
Non testato sugli animali: dichiarazione ingannevole
La Commissione Europea ha, infatti, decretato che la dichiarazione “Non Testato su Animali” attribuita a un cosmetico è da considerarsi “fuorviante e ingannevole” poiché vanta una qualità che hanno tutti i cosmetici indifferentemente.
Proprio per ovviare a questo problema, l’attuale certificazione promossa dalla LAV in Italia prevede l’apposizione di un marchio, un coniglietto con stelline. L’icona è definita come Standard Internazionale Non Testato su Animali. Inoltre, il testo che compare è molto generico: “Stop ai Test su Animali” e rappresenta più un proposito o un intento del produttore che una qualità specifica del prodotto cosmetico.
Le informazioni riportate sono state tratte dal blog www.nononsensecosmethic.org che vi invitiamo a leggere perché chiarisce molti dubbi e smentisce tanti falsi miti riguardo il mondo della cosmesi.